Andrea Cattabriga


Calzagatti, ovvero di questo blog (spiega breve)

I calzagatti sono frittelle di polenta e fagioli. sono il mantra della cucina modenese inteso come rappresentazione della cultura da cui nasce, una sorta di declinazione gastronomica di un haiku. Il fagiolo è povero, la polenta è sempre stata emblema della sussistenza contadina, una sorta di povero + povero x fritto = ricco: l’effetto dell’addizione è esponenziale nella misura in cui ti accorgi che il risultato finale è buonissimo e che la natura “collettiva” del piatto, intesa come moltitudine di elementi pressoché identici è simbolo della nostra capacità di connettere e aggregare i “piccoli” per farli diventare un tutt’uno pesante.

Così come i calzagatti i post del blog cercano di essere parti di una cosa organicamente funzionante, un sistema la cui ambizione è quella di far emergere significati interessanti.

O per farla più breve scrivo qui quello che reputo rilevante per me e forse per qualcun’altro, nella speranza che nel lungo periodo, mi aiuti a far capire quello che faccio e che mi interessa, senza “job titles”.

p.s. come molte delle grandi innovazioni dell’uomo, anche i calzagatti sembrano figli di un errore, una cameriera distratta che fece cadere i fagioli nella polenta

Ingredienti (per 4 persone)

350 g farina gialla 200 g fagioli borlotti secchi (OPPURE 500 g borlotti freschi) 50 g lardo (o pancetta) 50 g burro 300 g pomodori maturi o “pelati” 1/2 cipolla sale

Preparazione

Cuocere i fagioli in un litro di acqua salata (se secchi metterli a mollo la sera precedente) In un tegame,meglio se di terracotta,rosolare nel burro,un trito di lardo (o di pancetta) e cipolla. Appena la cipolla sara’ appassita unire i pomodori pelati spezzettati e dopo circa 10 minuti aggiungere anche i fagioli (ricordarsi di conservare l’acqua di cottura). Proseguire la cottura a tegame coperto per circa mezz’ora. Nel frattempo preparare una normale polenta versando, a pioggia ,nell’acqua di cottura dei fagioli, portata a ebollizione, la farina gialla. Mescolare velocemente e proseguire nella cottura sempre rimestando per circa 30 minuti. Unire la salsa con i fagioli alla polenta e cuocere per altri 15 minuti. Versare la polenta su di un vassoio in modo da ottenere uno strato alto circa 1,5 cm e lasciare raffreddare. Ritagliare dei rettangoli o dei rombi di circa 10 cm x 5 cm e friggerli in padella con lo strutto a calore moderato in modo da ottenere una crosticina croccante da entrambe le parti. Si servono caldissimi.

FONTE: “Il Libro della Vera Cucina Emiliana“ di Paolo Petroni. Casa Editrice Bonechi - Firenze