Intelligenza Artificiale e Comunità: spunti da un'intervista su Neu Radio
Lo scorso 26 giugno a R2B 2024 (la fiera dell’ecosistema ricerca / impresa emiliano-romagnolo), sono stato invitato da Art-ER a parlare del mio lavoro ai microfoni si Neu Radio (che non conoscevo, ed è un progetto fighissimo!), per discutere del mio lavoro con tecnologie emergenti, intelligenza artificiale (IA) e design.
Qui il link all’intervista dal minuto 36.
Per i “TLDR”: ho parlato di come gli algoritmi interagiscono non solo con gli individui, ma anche con le comunità, sottolineando l’importanza dell’intelligenza collettiva, quella che Pierre Lévy descrive come la capacità di mettere in relazione saperi e immaginazioni, mobilitando al meglio le competenze di ciascuno.
Il design funge da mediatore tra competenze, discipline e modi di trasformare la realtà. È fondamentale per adattare le tecnologie ai contesti culturali specifici e per gestire una relazione sana coi sistemi di intelligenza artificiale. La decentralizzazione è un antidoto e un atteggiamento cruciale per includere voci diverse e per provare ad osservare le cose da più prospettive (ne avevo parato più approfonditamente in questo articolo per diid).
Adattare i modelli di IA ai bisogni specifici delle comunità permette di sviluppare prodotti e servizi più rispondenti ad esigenze “costellate” – molteplici, intricate, multiple – tipiche dei sistemi complessi. Tuttavia, l’implementazione globale delle tecnologie dell’IA comporta sfide significative, tra cui l’impatto ambientale e sociale. È essenziale affrontare le implicazioni etiche, politiche e cognitive di questi sistemi distribuiti.
Infine, scegliere le metafore appropriate è un compito fondamentale per comprendere e utilizzare le tecnologie emergenti. Porsi le domande giuste è forse il processo strategicamente più necessario per ogni tipo di decisione che sappiamo avrà ripercussioni non ancora esplicite nel lungo termine e così è pure con l’IA.